miércoles, 1 de junio de 2011

LIBROS / LIBRI / BOOKS

ESPRESSIONI DI GIO PONTI


“Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’edilizia è l’arte.” Gio Ponti



Il catalogo
La pubblicazione edita da Electa che accompagna l’evento è la riedizione fac-simile di “Espressione di Gio Ponti”, la rara raccolta dei suoi progetti curata da Ponti e data alle stampe per l’unica volta nel 1954 (Daria Guarnati Editore, Milano), a cui si aggiunge un ‘giornalone’ dove sono presenti i dati della mostra, con i relativi testi ufficiali e critici corredati da immagini e dagli apparati scientifici.

Espressione di Gio Ponti /

ANNO PUBBLICAZIONE /2011
PREZZO /55,00
EUROAUTORE /AA.VV.
CURATORE /Germano Celant
STATO /In catalogo
PAGINE TOTALI /117
ISBN /978883707877
LINGUA /Bilingue Italiano/Inglese
COLLANA /Cataloghi di Mostre
LEGATURA /brossura
FORMATO /24,5 x 32
LUOGO MOSTRA /Triennale di Milano. Dal 6 maggio al 24 luglio 2011.
Gio Ponti, ovvero il padre ripudiato ma effettivo di tutti gli architetti italiani vissuti dopo di lui, è il protagonista dell'evento culturale in Triennale di Milano. La mostra con centinaia di disegni, dipinti e sculture, ceramiche e maioliche, mobili e modelli di studio vuole testimoniare la ricca e complessa creatività pontiana.

Il catalogo sotto forma di magazine viaggerà assieme alla straordinaria riproposta in fac-simile della ormai mitica Aria d'Italia espressione di Gio Ponti curata da Ponti stesso nel 1956, esempio del suo genio progettuale totale, architettonico e anche editoriale. "Amate l'architettura, la antica, la moderna. Amate l'architettura per quel che di fantastico, avventuroso e solenne ha creato - ha inventato - con le sue forme astratte, allusive e figurative che incentrano il nostro spirito e rapiscono il nostro pensiero, scenario e soccorso della nostra vita" (Gio Ponti).

Espressioni di Gio Ponti
6 maggio – 24 luglio 2011
Triennale di Milano
a cura di Germano Celant
Catalogo Electa


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EXPOSICION / MOSTRA / EXHIBITION

ESPRESSIONI DI GIO PONTI


La Triennale di Milano è lieta di presentare una mostra su le “Espressioni di Gio Ponti”, curata da Germano Celant in collaborazione con Gio Ponti Archives e gli Eredi di Gio Ponti, per celebrare nella sua città uno degli indiscussi maestri del Novecento. Ponti oltre a essere uno dei primi architetti globali del Novecento, con edifici realizzati e progettati in Italia e in Europa, ma anche in paesi extraeuropei, da Hong Kong a Denver, da Bagdad a Caracas, da San Paolo a New York, è anche un designer riconosciuto a livello internazionale quanto un noto teorico e critico dell’architettura. Alla sua curiosità e al suo genio si devono le nascite della rivista “Domus” e della storica pubblicazione “Stile”, come un largo impegno nella ricerca dei legami tra l’architettura e le arti, compresa la loro promozione ed esposizione, che portò alla creazione della Prima Mostra Triennale di Milano nel 1933 e nel coordinamento di molte delle edizioni successive.

Espressioni di Gio Ponti (foto Fabrizio Marchesi- domusweb.it)

La mostra
Attraverso oltre 250 tra disegni e dipinti, ceramiche e maioliche, mobili e oggetti, studi e modelli di architettura, l’esposizione vuole portare all’attenzione la ricca e complessa creatività pontiana che ha inizio negli anni venti con la direzione artistica della società Richard-Ginori e si dipana per circa settant’anni nel campo dell’architettura, del design industriale, della produzione artigianale e artistica, senza dimenticare la ricerca e la comunicazione svolte nel campo delle arti.


Espressioni di Gio Ponti (foto Fabrizio Marchesi- domusweb.it)

In questo composito universo, si è voluto rendere simbolicamente esplicita la presenza di Ponti a Milano, attraverso alcuni modelli di studio e/o disegni relativi al primo edificio per la società Montecatini (1936), al grattacielo Pirelli (1956-1960), alla Chiesa progettata per l’ospedale San Carlo (1966), tra gli altri.
L’apporto dell’architetto alla sua città si completa con la rassegna di progetti italiani e internazionali con un focus particolare sull’asse Italia-America, sia attraverso il lavoro di Ponti dedicato agli arredi delle navi transoceaniche, sia attraverso la citazione della Finestra arredata, un nuovo tipo di serramento realizzato tra il 1953 e il 1954, inteso come un omaggio a Philip Johnson e prodotto in forma di prototipo dalla società newyorchese Altamira.

La finestra arredata in Espressioni di Gio Ponti (foto Fabrizio Marchesi- domusweb.it)

I legami con gli Stati Uniti sono anche forieri di commesse architettoniche realizzate o progettate, dall’Auditorium del Time & Life Building di New York (1959) al Denver Art Museum (1971), alla cattedrale di Los Angeles (1967), che in mostra si aggiungono a noti progetti quali l’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma (1954), la chiesa di San Carlo Borromeo a Milano (1966) e la Cattedrale della Gran Madre di Dio a Taranto (1970).
L’esposizione si completa con il display del modo di comunicare di Ponti attuato in scritti, dipinti, disegni raccolti in uno studio simbolico in cui si colgono i rimandi ai progetti realizzati e una dimensione intima e della persona, attraverso i filmati e le interviste.
L’allestimento è curato dallo Studio Cerri & Associati di Milano. La mostra è frutto della collaborazione con musei e collezioni pubbliche e private, italiani e internazionali, che hanno generosamente prestato il loro prezioso materiale.

Espressioni di Gio Ponti (foto Fabrizio Marchesi- domusweb.it)

Espressioni di Gio Ponti
6 maggio – 24 luglio 2011
Triennale di Milano
a cura di Germano Celant
Ingresso 8,00/6,50/5,50
Orari:
martedì-domenica 10.30-20.30
giovedì e venerdì 10.30-23.00

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sábado, 26 de febrero de 2011

HISTORIAS / STORIE / STORIES

BAJO EL SOL DE MEDIANOCHE

s/s Stella Polaris, 1959 (Postal /Cartolina / Postcard - Archivo Fundación de la Memoria Ubana)


"Al salir del estudio, los Planchart se van con el acuerdo de que Ponti se pondrá inmediatamente a hacerles la casa. Ellos partirían entretanto en una gira por el norte de Europa; al terminar, volverían a Milán para reunirse de nuevo. Ponti tendría tiempo de ir puliendo el anteproyecto, y les promete mandarles por correo sus adelantos adonde quiera que estuviesen. "Entonces nos fuimos con los Hernández-Ron a un viaje en barco a Noruega". El 27 de Julio de 1953, Armando y Anala Planchart reciben el Diploma del Cabo Norte (Nordkapp), al arribar al punto más al norte de Europa, a bordo del s/s Stella Polaris, en la tierra del sol de medianoche. Es frente al bello paisaje natural de los fiordos, que reciben las primeras noticias del arquitecto. En ese momento justo se inicia la correspondencia entre los nuevos amigos, correspondencia que ya nunca se detendrá por el resto de sus vidas. A bordo, reciben "cables de él y cartas y cosas, donde nos preguntaba "le gusta ésto, no le gusta aquéllo…", mas todavía ninguna imagen de la casa. Finalizado el crucero, los Planchart se instalan en París a esperar. Ponti estaba diseñando."

"Dopo aver lasciato lo studio, i Planchart andano via con la consapevolezza che Ponti farà la casa immediatamente. Essi saranno di partire per un tour mentre l'Europa del nord; una volta finito, loro torneranno a Milano per incontrarsi di nuovo. Ponti avuto il tempo per lucidare il progetto, e promette di inviare per posta i loro progressi ovunque essi fossero. "Così siamo andati con gli Hernández-Ron a una gira in barca alla Norvegia. Il 27 luglio 1953, Armando e Anala Planchart hanno ricevuto il Diploma di Capo Nord (Nordkapp), per arrivare al punto più settentrionale d'Europa, a bordo del s/s Stella Polaris, nella terra del sole di mezzanotte. E 'contro la naturale bellezza dei fiordi, che hanno ricevuto le prime notizie del'architetto. A quel tempo si inizia la corrispondenza fra i nuovi amici, che non si fermará mai per il resto della loro vita. A bordo, ricevono i "cavi da lui e lettere e cose simili, dove chiedeva "li piace questo, non li piace quello... ", ma ancora nessuna immagine della casa. Dopo la crociera, i Planchart si fissano a Parigi ad aspettare. Ponti era progettando."

"After leaving the studio, the Plancharts leave with the understanding that Ponti would immediately begin the design of the house. They would leave in the meantime on a tour by the north of Europe, and when they finished it, they would return to Milan to meet again. Ponti would have time to polish the preliminary drawings, and he promises to mail them his progress wherever they were. "So we went with the Hernández-Ron on a boat trip to Norway. On July 27, 1953, Armando and Anala Planchart receive their Diploma of the North Cape (Nordkapp), for arriving at the northernmost point of Europe, on board the s/s Stella Polaris, in the land of the midnight sun. It is against the natural beauty of the fjords that they receive the first news from the architect. At that exact time started the correspondence between the new friends, a correspondence that will never stop for the rest of their lives. On board, they receive "cables from him and letters and things, where we asked "Do you like this?, do you dislike that?...", but still no image of the house. After the cruise, the Plancharts settled in Paris to wait. Ponti was designing. "



Fragmento / Frammento / Fragment - Capítulo IV: ¿Una casa en Venezuela?
El Cerrito: la obra maestra de Gio Ponti en Caracas
. Caracas, 2009.